Report dalla scuola di primo livello Housing First

Quest’anno la formazione di primo livello del Network Housing First Italia è approdata a sud, a Nola, in Campania a due passi da Napoli, dal 3 al 6 giugno

Hanno partecipato 31 persone provenienti da 25 enti presenti in 16 città (Rovigo, Gorizia, Catania Udine, Milano, Legnano (MI), Verona, Torino, Lucca, Roma, Pescara, Bari, Nola (NA), Napoli, Noto, Modica, Ragusa). Significativa la partecipazione di tre responsabili di servizi per PSD dei comuni di Udine, Milano e Napoli

Nel training di primo livello si utilizza una formazione partecipata, capace di valorizzare le molteplici esperienze degli operatori aderenti. Con questa attenzione Giuseppe DARDES, attuale coordinatore del Network Housing First Italia, ed Anita ADAMO, trainer dell’Hub Housing First Europe hanno accompagnato l’itinerario attraverso quattro passaggi chiave

Il primo ha visto la presentazione dei principi chiave dell’Housing First e le differenze con lo staircase approach. Alla luce dell’attuale, e futura, coesistenza di progetti HF con servizi tradizionali c’è stata l’attenzione a rilevare i punti di forza e le criticità che gli operatori stanno sperimentando con l’attuale organizzazione dei servizi per le PSD

Il secondo passaggio è stata una focalizzazione sul trauma come tratto caratteristico delle persone senza dimora, che siano o meno accolte in progetti HF. Il contributo di Maria Luisa PONTELLI, Coordinatrice Associazione Opera Diocesana Betania Onlus di Udine e trainer dell’Hub Housing First Europe, ha favorito la condivisione di storie e singoli episodi tratti dalle esperienze di lavoro con persone che portano i segni di vissuti traumatici

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Il terzo passaggio è stato uno zoom tematico su uno degli 8 principi chiave dell’Housing First: la riduzione del danno. Il contributo del dott. Stefano VECCHIO, Direttore Dipartimento Dipendenze ASLNA1 centro e membro del Direttivo di Forum Droghe, è stato di grande aiuto nel cogliere il cambio di prospettiva che l’approccio HF richiede all’operatore nella costruzione e manutenzione della relazione d’aiuto con le persone seguite nei diversi progetti. Molte le domande e le questioni aperte dalla prospettiva della riduzione del danno ma unanime l’apprezzamento per l’orientamento a mettere concretamente la persona al centro e cercare –con ostinazione- di far leva sulle sue capacità, anche minime, di autoregolazione.

L’ultimo passaggio, di taglio esperienziale, ha consentito un’immersione nella realtà di Napoli attraverso una passaggiata che ha combinato la visita ad alcuni servizi per PSD del comune di Napoli e della Fondazione Massimo Leone Onlus con alcune strade, piazze e chiese della città per poter connettere l’idea e i valori dell’Housing First ai luoghi e alla gente che abita o attraversa uno specifico territorio.

Filo rosso di una formazione centrata sull’housing è stata la speciale ospitalità del Seminario Diocesano di Nola, sede dell’evento, e la cura dell’organizzazione gestita della Fondazione SICAR e dalla Caritas diocesana di Nola.

Una proposta di formazione resta nella memoria dei partecipanti per molteplici motivi e quasi mai i contenuti occupano i primi posti. Spesso si ricordano la qualità delle relazioni sperimentate, la scoperta di contatti significativi, non solo professionali, e l’accoglienza del luogo dove si è tenuto l’evento. Senz’altro la School a Nola sarà ricordata, come hanno più volte sottolineato i partecipanti, anche per la generosa e familiare accoglienza del Seminario diocesano che ha accompagnato questi giorni con l’offerta di molte “perle” della cucina locale e con uno stile di servizio e attenzione alle persone raro e quindi prezioso.