Gentile Viceministro,

Le scrivo nella qualità di presidente di fio.PSD, Federazione italiana degli organismi per le persone senza dimora, che è una organizzazione nazionale che conta oltre 150 soci fra enti di terzo settore ed enti locali. Le scrivo per manifestarle la nostra preoccupazione nei confronti delle persone che si trovano in condizioni di povertà assoluta o di grave rischio di diventarvi.

Le esperienze territoriali dei soci, dei comuni e delle regioni, con cui collaboriamo attivamente da anni, registrano quotidianamente l’aumento di accesso ai servizi di bassa soglia e di presa in carico di persone in condizioni di grave disagio economico e sociale, con una importante impennata di situazioni di emergenza abitativa, di perdita della residenza e di salute precaria.

Le chiediamo la disponibilità per un incontro di scambio e confronto e le inviamo una breve memoria che, speriamo, possa essere utile a tracciare una visione di sviluppo nell’ambito dell’attuale ciclo politico e di programmazione delle misure di contrasto alla grave emarginazione adulta.

Sono già trascorsi 4 anni dall’inizio della fase pandemica da Covid-19 ma gli effetti di scivolamento nelle condizioni di povertà estrema continuano a manifestarsi. Attraverso la nuova programmazione europea e nazionale del prossimo settennio sembra aprirsi e rafforzarsi uno spazio per incidere sul cambiamento dei servizi. Auspichiamo che il nuovo Piano nazionale possa essere modulato alla luce degli ulteriori bisogni manifestati dalle persone e possa rispondere ad una crescente domanda di servizi sociali integrati con altri servizi (sanitari, abitativi, delle anagrafi).  Il percorso verso il miglioramento delle condizioni di vita delle persone senza dimora è, purtroppo ancora lungo e complesso.

Negli ultimi anni registriamo l’impegno di molti Comuni, delle Città Metropolitane, delle Regioni, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, degli Enti di terzo settore e di quelli ecclesiastici nel porre in essere interventi territoriali a supporto delle persone che vivono in strada o in condizioni di marginalità grave. Lo giudichiamo in maniera positiva, sottolineando ed auspicando la progressiva stabilizzazione dei dispositivi di programmazione congiunta e l’applicazione dell’ottica di sussidiarietà verticale ed orizzontale voluta dai percorsi legislativi e richiesta dalle necessità dei territori.

Sono stati interventi volti a rafforzare servizi di bassa soglia quali dormitori, centri diurni, mense, empori solidali, docce, unità di strada, servizi di accompagnamento all’abitare quali Housing first ed Housing Led, servizi di supporto all’autonomia quali tirocini, borse lavoro; tuttavia restano aperti molteplici punti da migliorare, da rendere sostenibili e costanti nel tempo quali, per esempio, l’integrazione sociosanitaria soprattutto negli ambiti delle dipendenze e della salute mentale, le politiche dell’abitare, la presa in carico condivisa tra enti pubblici diversi, l’approccio della comunità nei confronti delle persone senza dimora. Inoltre il tema della riforma del Reddito di Cittadinanza, sta generando oggi, situazioni di persone che nonostante l’età per poter accedere al mondo del lavoro, per le proprie condizioni resta fuori da qualunque forma di sostegno economico.

Desideriamo porre ancora un tema alla sua attenzione che ci pone non poche ulteriori preoccupazioni:

Con l’approvazione del disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e il bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026, aumenta il contributo per l’iscrizione volontaria al SSN. Per i residenti stranieri, cittadini di Paesi non aderenti all’Unione europea, si prevede la possibilità di iscrizione negli elenchi degli aventi diritto alle prestazioni del SSN, versando un contributo di 2.000 euro annui. Questa misura potrà causare ulteriori situazioni di grave pericolo per le persone senza dimora che, benché possessori di un titolo di residenza, non potranno certamente pagare un contributo così elevato e non potranno accedere ad una assistenza sanitaria ordinaria.

La pandemia da Covid-19 ha rappresentato per la homelessness quella che fin dall’inizio è stata definita “un’emergenza nell’emergenza”. Le persone senza casa e senza tetto hanno vissuto il dramma e la paura di non sapere come proteggersi dal contagio dal virus e come riuscire a sopravvivere di fronte alle restrizioni di molti servizi e, ancor peggio, alla chiusura di spazi, luoghi e legami che fino al giorno prima rappresentavano occasioni seppur minime di integrazione e di vita quotidiana. Dormitori, mense e servizi di strada rappresentano spesso il principale contatto con la comunità per le oltre 50mila persone senza dimora che vivono oggi in Italia, ma a seguito della pandemia si è compresa ancor di più la necessità di disporre di misure più strutturate che possano rispondere non solo ai bisogni primari ma anche ad opportunità di inclusione.

Nel 2023, sono morte in strada 415 persone, dai dati emerge che lo scorso anno i mesi invernali hanno, ancora una volta, rappresentato la stagione più dura per chi non può contare su un alloggio adeguato. In questo periodo dell’anno infatti i decessi sono stati considerevolmente più frequenti, arrivando a coinvolgere oltre 130 persone. Sebbene l’inverno rappresenti il periodo dell’anno più drammatico, in cui anche i riflettori dei media si accendono per riportare i casi di cronaca più eclatanti, è doveroso mettere in luce che la “strage invisibile” si alimenta mese dopo mese durante tutto l’anno.

Uno sguardo all’Europa

In questi anni dall’Europa sono arrivati forti segnali per porre il tema del contrasto alla grave marginalità adulta al centro dell’agenda politica degli Stati membri.  In particolare il 21 giugno 2021 con la firma della Dichiarazione di Lisbona, le istituzioni europee e i tutti i Paesi membri, tra cui l’Italia, si sono formalmente impegnati a porre in essere azioni concrete per porre fine all’homelessness entro il 2030, dando vita alla European Platform on Combating Homelessness (EPOCH). Lo scenario europeo, grazie a questo nuovo strumento apre opportunità di scambio di buone pratiche, collaborazioni fra paesi europei, strumenti per rafforzare la capacità di programmazione delle città italiane.

Ad oggi, sulla base del piano di lavoro pluriennale di cui la EPOCH si è dotata nella riunione ministeriale del 2021, sono state promosse una serie di importanti iniziative a cui anche fio.PSD sta partecipando. In particolare, fio.PSD sta collaborando con l’Università di Catania nell’ambito del progetto, guidato dall’Università di Leuven, per la conta delle persone senza dimora in Europa, volta a testare per la prima volta una metodologia comune per la rilevazione del fenomeno. In Italia sono coinvolte le città di Catania e Milano.

Nel corso del 2023 le attività della EPOCH si intensificheranno, grazie alla creazione di una Comunità di Pratiche per il contrasto all’homelessness che coinvolgerà i rappresentanti degli Stati Membri, la realizzazione di visite studio, formazioni ed eventi di scambio e apprendimento reciproco rivolte ad autorità pubbliche e attori privati.

Come saprà l’8 e 9 febbraio 2024, si terrà a Bruxelles un incontro ministeriale organizzato dalla Presidenza Belga volto a rilanciare e rafforzare le attività della EPOCH. Pensiamo che questo appuntamento sia un’importante occasione per ribadire l’urgenza dell’affrontare il fenomeno della grave marginalità adulta in maniera sinergica e condivisa a livello europeo e per avviare un confronto tra i vertici nazionali ed europei sulle sfide ed opportunità che tali politiche comportano e pertanto auspichiamo che il ministero da lei presieduto possa essere presente.

Auspichiamo, un intervento da parte sua, affinché le persone senza dimora possano essere ancora visibili e possano essere riconosciuti pienamente cittadini e cittadine, evitando gli effetti che le misure sopra riportate potranno avere nella vita di chi si trova già in una condizione di povertà estrema e già faticosamente riesce ad accedere ai servizi di base (o di bassa soglia). La dimensione dell’autonomia, del miglioramento delle condizioni di vita, della fuoriuscita dalla strada necessitano di un accompagnamento complesso ma integrato fra tutte le componenti (istituzionali, di terzo settore e della comunità tutta) di una presa in carico. E’ ormai emergenziale ed urgente che gli interventi siano costanti, sostenibili nel tempo e integrati nella programmazione nazionale, regionale e locale.

Nel ringraziarla, in attesa di incontrarla, le auguriamo buon lavoro

Roma, 30 gennaio 2024

La presidente fio.PSD

Cristina Avonto