#HelpJack è un romanzo edito da Raffaello Ragazzi con il patrocinio della fio.PSD che educa alla sensibilità verso il prossimo e in particolare verso il fenomeno dei senza dimora

La storia è semplice, infarcita di televisione nazionalpopolare (alla Barbara D’Urso), di Social, di giornalismo d’inchiesta, di gioventù persa dietro il miraggio di paradisi artificiali…, e scritta con un ritmo sostenuto da lasciare col fiato sospeso il lettore.

Syria è una preadolescente invitata ad una festa in discoteca, ottima occasione per filare col suo nuovo ragazzo; quando si accorge di essersi sbagliata sul suo conto, cerca di tornare a casa; glielo impediscono sia il telefono scarico sia il portamonete dimenticato; l’aiuta a prendere un taxi un barbone di nome Jack.

Il giorno dopo Syria, aiutata dall’amica e dal padre, cerca il senzatetto per sdebitarsi e quando lo trova avvia in suo favore un crowdfunding. La storia si conclude col ritorno del barbone alla vita normale, lasciandosi alle spalle le tragedie personali che l’avevano spinto ai margini della società.

Un libro palpitante che permette ai giovani lettori, sempre estroversi e multitasking, ma non meno vulnerabili e bisognosi di esempi positivi, di tenere aperta una finestra sul mondo reale, nella fattispecie sui senzatetto, ed essere educati a non avere pregiudizi. Una storia dunque che porta a livello di coscienza individuale un problema sociale, ponendo le basi di una sensibilità collettiva.

Un altro aspetto interessante di #HelpJack è la scelta dell’autore di centrare la figura del padre come personaggio attivo nella soluzione dei problemi della figlia; presentare un papà dialogante, complice e collaborativo, è come riaffermare la sua importanza nel processo di educazione dei ragazzi, dopo una eccessiva sovraesposizione del ruolo della madre.

Un libro scritto con un lessico vario, in cui si sovrappongono: gergalità, linguaggio specialistico derivato dal web, linguaggio medio della narrazione, un’ottima presenza dialogica, da rendere il romanzo veramente suggestivo.


Roberto Bratti è nato e vive a Napoli. Giornalista pubblicista, attualmente promuove e svolge laboratori sul cyberbullismo nelle scuole.
Da anni lavora nel campo dell’animazione turistica e dell’intrattenimento. Con Bulli con un click (Il Rubino Editore) nel 2015 ha vinto il Premio Bancarellino, il Premio Giovanni Arpino, e ha ricevuto la menzione Speciale Giuria del Premio Castello di Sanguinetto.