Piano per l’attuazione della Garanzia Infanzia

Il 29 marzo 2022 è stato adottato il Piano di azione nazionale per l’attuazione della Garanzia Infanzia (PANGI)

Il Piano si inserisce nel percorso tracciato dalla Raccomandazione Europea del 14 giugno 2021 che istituisce la Child Guarantee volta a garantire l’impegno degli Stati membri nei confronti dei diritti dei bambini, delle bambine e degli adolescenti

Le azioni che saranno potenziate o attivate con il PANGI si rivolgono a minorenni in condizioni di povertà o a rischio di esclusione sociale e prevedono interventi specifici diretti a una pluralità di target, tra cui i minorenni senza dimora o minorenni in situazioni di grave disagio abitativo, rispetto ai quali emerge una scarsa disponibilità di dati e informazioni

Il Piano fa specifico riferimento alla classificazione Ethos sulla grave esclusione abitativa e la condizione di persona senza dimora, indicando che, a differenza di altri Paesi europei, in Italia il fenomeno dei minorenni senza tetto è sostanzialmente assente, mentre sono presenti minorenni senza dimora (ospiti in strutture di accoglienza con varie connotazioni) o che vivono in sistemazioni insicure

Il PANGI evidenzia che i minori senza dimora incontrano alcune rilevanti barriere e condizioni di svantaggio nell’accesso ai servizi e all’effettiva esigibilità dei diritti che la Raccomandazione sulla Child Guarantee intende promuovere e in particolare:

  • l’accesso alle informazioni sui diritti di cui godono, sui servizi dedicati e sui servizi di prevenzione in ambito sanitario;
  • l’accesso a un pasto sano al giorno;
  • l’accesso a forme di sostegno economico legate anche all’abitazione e ad alloggi adeguati a costi accessibili

Il Piano, nell’integrare e valorizzare le pianificazioni esistenti, individua alcune aree di potenziamento e innovazione al fine di promuove nuovi livelli essenziali a garanzia del pieno godimento di diritti da parte di bambine e bambini

Fra le aree di potenziamento vi è anche quella del contrasto alla povertà e del diritto all’abitare, per il quale si propongono alcune azioni specifiche, di rilevanza anche per il quadro di politiche di prevenzione e contrasto della grave marginalità adulta, ad esempio:

  1. Accesso alla misura di contrasto alla povertà anche delle famiglie provenienti da un contesto migratorio, prevedendo la riduzione del periodo di residenza in Italia necessario per ricevere il Reddito di cittadinanza
  2. Incremento dell’offerta di alloggi adeguati a costi accessibili, anche attraverso la mappatura della condizione abitativa e della edilizia pubblica residenziale e non; e il reperimento di alloggi da destinare a edilizia residenziale pubblica