Carmine e Carlotta – Storie di vite (10)

Carmine viveva una vita normale come tutti, non gli mancava nulla: era capo elettricista per una grossa azienda e il suo stipendio era una cifra di tutto rispetto

Anche sua moglie lavorava e guadagnava bene e, sebbene avessero un affitto salato da pagare, potevano togliersi parecchi sfizi

Ma nel 1993 perse il lavoro e all’improvviso conobbe il baratro della disoccupazione

Due anni dopo il matrimonio finì, una batosta, ma il peggio doveva ancora arrivare, era tornato a vivere dalla madre e intanto combatteva contro un mostro subdolo, la depressione

Quando anche la madre morì, non fu più in grado di pagare affitto e bollette, per un po’ si trasferì a casa della sorella, trascinando la sua esistenza vuota e cercando di dare meno fastidio possibile; l’appartamento era piccolo pure per la sua famiglia e non voleva essere un peso

Così un giorno se ne andò trovandosi solo in una città di colpo estranea: “non potrò mai dimenticare la prima notte per strada, quante emozioni tutte insieme, un misto di disperazione e vergogna, rassegnazione e paura di farsi derubare quel poco che avevo”

La notte in strada non si dorme facilmente, al massimo si riposa; di giorno invece sulle panchine si cerca di recuperare qualche ora di sonno

Per strada la giornata è stravolta, si gira tantissimo per raggiungere i luoghi dove fare colazione, prendere vestiti o fare una doccia; il tempo scorre nel cercare di soddisfare i bisogni primari, non c’è tempo o energie per trovare un lavoro

La via di Carmine è andata avanti così per cinque anni, poi l’ingresso in un dormitorio dove conosce la sua compagna Carlotta

Adesso finalmente hanno una casa loro, grazie al progetto Housing First Roma

L’inaugurazione dell’appartamento è stato particolarmente festoso e Carlotta ha detto: “La mia vita ricomincia da qui