Report incontro 26/9 (GLN – Presa in carico….)

Il gruppo riconferma gli obiettivi di lavoro:

– approfondire le problematiche riguardanti le linee guida

– acquisire dati/conoscenze per comprendere meglio le problematiche relative alla presa in carico e all’integrazione socio sanitaria e approfondire/ riflettere su eventuali soluzioni e/o sollecitazioni in merito al tema.

In questa direzione anche i Pon possono cominciare a essere strumenti concreti

Durante il secondo incontro del gruppo avvenuto a Milano il 25 settembre2017, tutti i partecipanti hanno premesso e condiviso che la titolarità della presa in cura debba essere pubblica e non debba percorrere strade parallele basate solo sulla solidarietà, in quanto i s.d. sono aventi diritti come i tutti cittadini.

Il gruppo si è confrontato sui i seguenti aspetti:

Cosa si intende per integrazione socio sanitaria e cosa fare per promuoverla?

– mettere al centro la persona con un progetto individualizzato e presa in carico globale;

– offrire servizi flessibili che vadano verso la domanda (piuttosto che attendere la richiesta d’aiuto);

– accompagnare alla presa in carico da parte dei servizi pubblici e rispondere alla multiproblematicità dei bisogni attraverso interventi specifici;

– superare la delega al terzo settore per attivare processi di trasformazione di un sistema integrato;

– rifiutare la logica emergenziale che riproduce emergenza;

– superare le separazioni nella lettura dei bisogni e nella risposta ai bisogni;

– integrare la cultura delle professioni;

– sviluppare formazione che capitalizzi le risorse umane esistenti verso l’integrazione socio sanitaria

– far comunicare la cultura sociale con quella sanitaria, implementare interventi integrati; pubblico/privato e socio/sanitario e fare accordi di programma per l’accesso alle cure fra soggetti pubblici e soggetti del terzo settore;

– fare progetti individualizzati in rete e costituire tavoli interdisciplinari sulla gestione dei progetti personali;

– stabilizzare progetti oggi a carattere sperimentale;

– fare protocolli fra pubblico e privato in merito ai trattamenti delle urgenze cliniche;

– integrare e investire risorse economiche attualmente separate (sanitarie/sociali);

Dalle pratiche quotidiane degli enti/soggetti presenti nel gruppo è emerso con forza che la RESIDENZA E l’ACCESSO ALLA PRESA IN CARICO E CURA sono elementi interdipendenti e centrali per la tutela della salute e il sostegno alle persone in povertà sia italiane che straniere e quindi il gruppo ritiene importante approfondire alcuni aspetti:

1 – Il funzionamento delle politiche sociali e legislative a livello nazionale, regionale e comunale che sono attualmente a macchia di leopardo… vi sono leggi diversificate che è opportuno conoscere meglio e confrontarle (almeno per quanto riguarda l’accesso alle cure nelle grandi città Torino, Milano, Bologna, Roma…). Inoltre sono emerse alcuni es. e questioni specifiche:

– permesso di soggiorno;

– residenza e iscrizione al sistema sanitario nazionale;

– il s.d. senza residenza non ha un medico di base;

– il problema della residenza fuori provincia delle persone s.d

– disparità regionali in merito all’utilizzo del S.T.P per i cittadini extracomunitari

– le cure essenziali, sono spesso garantite solo dalla continuità di intervento dei medici

   volontari

– S.T.P. non vale per i cittadini comunitari (si apre il codice ENI)

– il grosso problema rappresentato dai diniegati alle richieste di asilo

– se non si ha la residenza non si accede al Centro Psico Sociale ecc.

2 – Gestione dei farmaci

Necessario sensibilizzare gli s.d. alla cura e quindi all’utilizzo dei farmaci ed educare le persone al benessere in generale (in particolar modo per i sd con patologie psichiatriche o doppia, tripla diagnosi).

Es.: Casa Iannacci ha una infermeria che supporta gli ospiti nell’erogazione delle terapie.

Molte realtà della Fiopsd che si occupano di salute hanno difficoltà a ricevere il ricettario rosso, solo alcuni sono autorizzate (Opera San Francesco).

3 – Delega al privato sociale e strutture ospedaliere

Per le strutture ospedaliere i s.d. sono utenti complessi da gestire e spesso vi è una delega al privato sociale …

E’ necessario costruire rapporti sinergici fra sanità e sociale al fine di favorire la cure dei s.d. nelle strutture appropriate

Milano – la struttura post acuti accoglie per 30 gg i s.d. ed è convenzionato con la Regione; questo servizio certo riduce i costi per il sistema sanitario nazionale, ma i presenti evidenziano come questa struttura non risponda, per quantità e durata del ricovero, ai fabbisogni reali .

Sono necessari servizi che possano garantire le cure continuative non limitate nel tempo e in grado di rispondere e farsi carico delle persone sulla base della gravità (es.patologie oncologiche e fine vita);

Torino – il Comune ha sviluppato processi virtuosi in ordine all’integrazione fra Sert, Psichiatria etc.

4) S.D. e immigrazione

Molti diniegati dalle richieste di asilo finiscono in strada.

Più del 50% dei senza dimora in strada è straniero ed anche sul piano sanitario queste persone pongono necessità e specificita’ importanti… il gruppo ritiene indispensabile raccogliere, indagare e approfondire la conoscenza di queste problematiche. E’ quindi significativo avere un quadro sulle specificità dell’accesso alla cura e dei problemi sanitarie riguardanti queste persone per attivare risposte concrete ed allo stesso tempo  mitigare, laddove si esprime, una cultura di esclusione che punta sulla paura dei cittadini (di contrarre malattie ecc.) o al contrario di minimizzare eventuali problematiche sanitarie .

Quali le patologie ricorrenti? Quali i percorso di prevenzione e/o gestione di queste problematiche?   A questo proposito si ritiene opportuno confrontarsi con il GRIS (sia locale che nazionale).

5) S.D. e salute mentale

Questione complessa, alcuni nodi emersi per quanto riguarda i s.d. evidenziano la mancanza di programmazione e integrazione socio sanitaria e quindi l’accesso alle cure, quasi sempre, avviene solo sull’emergenza e l’unico luogo accessibile resta pronto soccorso.. Coloro che non hanno la residenza (o il permesso di soggiorno) non possono accedere ai Centri di Igiene Mentale ( o Centri Psico Sociali)…

Per i s.d. che non vogliono o non sono in grado di richiedere una cura, se le condizioni cliniche peggiorano, il Trattamento Sanitario Obbligatorio resta l’ unico strumento di presa in carico.

Importante l’interazione fra salute fisica e mentale attraverso gli ambulatori di medicina generale che catalizzano la domanda

 

6) S.D. anziani o con handicap

Situazione gravosa e multiproblematica: difficile l’accesso alle strutture competenti per i senza dimora che vengono gestiti molto spesso in “circuiti parallelli” (gli anziani difficilmente riescono ad accedere alle RSA); gli psichiatrici over 65 non sono più a carico della psichiatria (anche dal punto di vista dei costi).

7) S.D. ed esigenze sanitarie più frequenti

Patologie odontoiatriche

Diabete

Ipertensione

Patologie respiratorie

Patologie dermatologiche

Patologie gastrointestinali e disturbi alimentari

Patologie psichiatriche e per abuso di alcool o sostanze

PROSSIMO APPUNTAMENTO

Il gruppo si incontrerà nuovamente il 28 novembre 2017 h. 9.30 presso la sede della Cooperativa Sociale Comunità Progetto- Via Soperga 13 Milano (MM: Stazione Centrale/Caiazzo)