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Le Politiche nazionali per le Persone Senza Dimora

Politiche e programmi rivolti al contrasto alla grave marginalità adulta (senza dimora) in Italia

La pandemia da Covid-19 ha rappresentato per la homelessness quella che fin dall’inizio è stata definita “un’emergenza nell’emergenza”. Le persone senza casa hanno vissuto il dramma e la paura di non sapere come proteggersi dal contagio dal virus e come riuscire a sopravvivere di fronte alle restrizioni di molti servizi e, ancor peggio, alla chiusura di spazi, luoghi e legami che fino al giorno prima rappresentavano occasioni seppur minime di integrazione e di vita quotidiana. Per le oltre 50mila persone senza dimora che vivono in Italia, “stare a casa”, accedere al vaccino o ad una mensa non sono tutt’oggi opzioni plausibili e continue e, così, le vite più vulnerabili attendono un intervento significativo di tutela fatto di diritti, accesso, responsabilità e innovazione.

Attraverso la nuova programmazione europea e nazionale del prossimo settennio sembra aprirsi e rafforzarsi uno spazio per incidere sul cambiamento.

Il quadro nazionale

Negli ultimi anni, a livello europeo e a livello nazionale, si sono delineate nuove azioni e modalità di programmazione nell’ambito specifico della grave emarginazione adulta e delle persone senza dimora

Ai servizi già presenti in Italia, delineati per la prima volta nelle Linee di Indirizzo per il contrasto alla grave emarginazione adulta del 2015 – il primo documento ufficiale di programmazione nel settore della grave marginalità che viene così riconosciuto come ambito di intervento sociale, si aggiungono ulteriori tipologie di interventi e attività. Tutto ciò compone un quadro in evoluzione e sicuramente orientato ad un progressivo consolidamento, sia sul piano normativo che operativo, che non può tuttavia considerarsi un punto di arrivo perché la strada da fare è ancora molta

Tra i documenti di programmazione politica più importanti vi è attualmente il “Piano Nazionale degli Interventi e dei Servizi Sociali 2021-2023”, frutto dell’attività della Rete della protezione e dell’inclusione sociale, che contiene al suo interno il Piano sociale nazionale, il Piano per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà e il Piano per la non autosufficienza. Per quanto riguarda la parte dedicata alla povertà e alla marginalità estrema, il piano fa riferimento alle “Linee di indirizzo per il contrasto alla grave emarginazione adulta” del 2015 e alla “Lisbon Declaration on the European Platform on Combatting Homelessness” del 2021, promuovendo il superamento di approcci di tipo emergenziale in favore di approcci maggiormente strutturati

Una grande passo verso un welfare più inclusivo e universalistico per le persone senza dimora è rappresentato dal fatto che vengono individuati come LEPS:

  • il Pronto Intervento Sociale e la Residenza Anagrafica con i relativi servizi di supporto e vengono definiti i finanziamenti dedicati al potenziamento dell’Housing Led e dll’Housing First all’interno del PNRR e del Fondo Povertà; 
  • Servizi di accesso alla Residenza anagrafica e Fermo posta/Centri di Servizi per il contrasto alla povertà”

Le azioni più recenti riguardano il contesto comunitario e nazionale, nell’ambito del Piano Nazionale degli Interventi e dei Servizi Sociali 2021/2023

Avviso 4/2016

L’Indagine dell’Istat Le persone senza dimora stima che, nei mesi di novembre e dicembre 2014, gli homeless che hanno utilizzato almeno un servizio di mensa o accoglienza notturna, nei 158 comuni italiani in cui è stata condotta l’indagine, sono pari a 50.724. Tale ammontare corrisponde al 2,43 per mille della popolazione regolarmente iscritta presso i comuni considerati dall’indagine, valore in aumento rispetto a tre anni prima, quando era il 2,31 per mille (47 mila 648 persone). Rispetto al 2011, vengono confermate anche le principali caratteristiche delle persone senza dimora: si tratta per lo più di uomini (85,7%), stranieri (58,2%), con meno di 54 anni (75,8%) – anche se, a seguito della diminuzione degli under34 stranieri, l’età media è leggermente aumentata (da 42,1 a 44,0) – o con basso titolo di studio (solo un terzo raggiunge almeno il diploma di scuola media superiore)

L’11 giugno 2016,  il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e la fio.PSD Onlus (Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora) hanno sottoscritto un Protocollo d’intesa per la promozione di azioni volte a ridurre il numero di persone senza dimora, ad alleviarne la condizione di disagio e a favorire, nei servizi, una presa in carico appropriata. Gli interventi, a valere sui Programmi operativi nazionali e regionali FESR, FSE e FEAD, utilizzeranno come principale riferimento le Linee di indirizzo per il contrasto alla grave emarginazione adulta in Italia, oggetto di apposito Accordo in sede di Conferenza Unificata del 5 novembre 2015 tra il Governo, le Regioni, le Province Autonome e le Autonomie locali

Con Decreto n. 256 del 3 ottobre 2016  del Direttore Generale della Direzione Generale per l’inclusione e le politiche sociali, dove è incardinata l’Autorità di Gestione del PON Inclusione e del PO I FEAD, è stato adottato l’Avviso pubblico n. 4  che ha stanziato  50 milioni di euro per i progetti di intervento per il contrasto alla grave emarginazione adulta e alla condizione di senza dimora, da realizzare nel periodo 2016-2019. Le risorse stanziate (25 milioni a valere sul PON Inclusione e 25 milioni a valere sul PO I FEAD) sono ripartite tra gli Enti territoriali (Città metropolitane, grandi Comuni e Ambiti territoriali) che presentano una concentrazione del fenomeno particolarmente rilevante. L’iniziativa si colloca all’interno della campagna #HomelessZero

I progetti finanziati sono conformi alle Linee di indirizzo per il contrasto alla grave emarginazione adulta, con le quali il Ministero ha fornito gli indirizzi ai diversi livelli di governo per assicurare interventi organici e strutturati per le persone senza dimora e con particolari fragilità, sostenendo l’adozione di un modello strategico integrato di intervento dei servizi sociali orientato verso i metodi innovativi dell’housing first e dell’housing led, in base ai quali il re-inserimento in un’abitazione rappresenta il punto di partenza dell’avvio di un percorso di inclusione sociale

Gli interventi relativi all’Avviso 4/2016 si dovranno concludere entro il 31 dicembre 2023; sono in corso le procedure per il rifinanziamento agli ambiti territoriali

 

Sfoglia gli articoli legati al PON Inclusione

Fondo Povertà, quota Grave Marginalità

Il Decreto 30 dicembre 2021 ha approvato il Piano per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà, costituente il capitolo III del Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2021-2023, approvato dalla Rete della protezione e dell’inclusione sociale nella seduta del 28 luglio 2021. Il decreto, all’art. 3, stabilisce l’ammontare delle risorse destinate alla Quota servizi del Fondo povertà e la loro ripartizione per ciascun anno del triennio. In particolare, al Fondo andranno complessivamente 619 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2021 – 2023, ma, tenuto conto delle risorse destinate agli ambiti territoriali per il “Contributo assistenti sociali” le risorse del Fondo povertà oggetto del riparto sono pari a 619 milioni di euro per il 2021552.094.934 euro per il 2022 e 439 milioni di euro per il 2023

Il Piano povertà 2021-2023 individua le azioni e gli interventi prioritari nell’ambito della lotta alla povertà e costituisce l’atto di programmazione nazionale delle risorse afferenti alla Quota servizi del Fondo povertà, individuando, nel limite di tali risorse, lo sviluppo degli interventi e dei servizi necessari. Più nel dettaglio, le risorse per il 2022 sono destinate alle seguenti finalità:

527 milioni di euro, di cui 20 destinati al Pronto intervento sociale, per la progressiva definizione di livelli essenziali delle prestazioni da garantire su tutto il territorio nazionale in ambito sociale in favore dei beneficiari del Reddito di cittadinanza, ivi compresi eventuali costi per l’adeguamento dei sistemi informativi dei comuni, singoli o associati, nonché gli oneri per l’attivazione e la realizzazione dei Puc;

20 milioni di euro per interventi e servizi in favore di persone in condizione di povertà estrema e senza dimora, di cui 5 milioni dedicati ad Housing First, 2,5 milioni alle Stazioni di posta e alla residenza virtuale e 2,5 milioni al Pronto intervento sociale;

5 milioni di euro per il finanziamento di interventi, in via sperimentale, in favore di coloro che, al compimento della maggiore eta’, vivano fuori dalla famiglia di origine sulla base di un provvedimento giudiziaria

PNRR - Next Generation EU

Per far fronte all’emergenza socio-sanitaria legata all’epidemia di COVID-19, i Programmi europei sono intervenuti su vari fronti e con diverse azioni, spesso interconnesse tra loro e/o complementari a quelle finanziate dai fondi nazionali

NextGenerationEU è uno strumento temporaneo per la ripresa di oltre 800 miliardi di euro, che contribuirà a riparare i danni economici e sociali immediati causati dalla pandemia di coronavirus per creare un’Europa post COVID-19 più verde, digitale, resiliente e adeguata alle sfide presenti e future

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) è il documento che il governo italiano ha predisposto per illustrare alla Commissione Europea come il nostro paese intende investire i fondi che arriveranno nell’ambito del programma Next generation Eu

Il piano è stato realizzato seguendo le linee guida emanate dalla commissione europea e si articola su tre assi principali: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale. Il Pnrr raggruppa i progetti di investimento in 16 componenti, a loro volta raggruppate in 6 missioni: Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo; Rivoluzione verde e transizione ecologica; Infrastrutture per una mobilità sostenibile; Istruzione e ricerca; Coesione e inclusione; Salute

Il PNRR prevede una serie di interventi volti al contrasto della grave marginalità adulta (persone senza dimora), in particolare:

  • MISSIONE 5 – Inclusione e coesione sociale
  • Investimento 1.3
    • 1.3.1 Housing temporaneo e Housing First
    • 1.3.2 Centri di Servizio per il contrasto alle povertà e Stazioni di posta

E’ stato pubblicato il bando Avviso pubblico 1/2022 PNRR – Next generation Eu – Proposte di intervento per l’inclusione sociale di soggetti fragili e vulnerabili

 

E’ utile prendere in considerazione la Missione 6 di natura strettamente sanitaria ma collegabile agli interventi della Missione 5 secondo una logica di Integrazione Socio-Sanitaria, nello specifico:

Nell’ambito della Missione 6 “Salute” e della categoria “Reti di prossimità e assistenza sanitaria territoriale”, l’investimento 1.1 è dedicato alle Case della comunità e alla presa in carico della persona”. L’investimento prevede l’attivazione di 1.288 Case della Comunità entro la metà del 2026. Tra i servizi inclusi sono previsti il punto unico di accesso per le valutazioni multidimensionali socio sanitarie e i servizi dedicati alle persone fragili

Sfoglia gli articoli sul tema PNRR

Link al Bando

React EU

React-EU è un programma che mira a riparare i danni sociali ed economici causati dalla pandemia di COVID-19 e a preparare una ripresa verde, digitale e resiliente. REACT-EU mira a mobilitare altri 47,5 miliardi di euro provenienti dai fondi strutturali per gli anni 2021 e 2022 e di aumentare la flessibilità nella spesa della politica di coesione

Il React-EU (l’acronimo in inglese significa “Assistenza alla ripresa per la coesione e i territori d’Europa“) è un’iniziativa che prevede misure per favorire la ripresa dopo la crisi a livello europeo. REACT-EU porta avanti e amplia le misure di risposta alla crisi messe in campo attraverso le iniziative di risposta alla pandemia da Coronavirus. REACT-EU è entrato in vigore il 24 dicembre 2020 e può finanziare spese retroattivamente dal 1º febbraio 2020 al 31 dicembre 2023

React-EU contribuisce a sostenere le persone in condizioni di povertà e deprivazione, finanziando ulteriormente il Programma nazionale FEAD (Fondo europeo per gli aiuti agli indigenti) e il Programma Nazionale Inclusione. Nel dettaglio, le risorse aggiuntive sono riservate all’incremento della distribuzione di aiuti alimentari e a rafforzare la rete di servizi locali rivolti alle persone senza dimora e/o in condizioni di marginalità estrema. Ulteriori interventi di inclusione e rivitalizzazione sociale e occupazionale sono realizzati nelle Città metropolitane

Il REACT EU ha potenziato le dotazioni finanziarie di PON e POR

In particolare: 90 milioni al PON Inclusione al fine di attuare interventi volti a favorire l’integrazione delle persone in condizione di povertà, marginalità estrema e senza dimora. Nello specifico si tratta di:

  • Pronto intervento sociale: un servizio che si attiva in caso di emergenze e urgenze sociali tramite la costituzione di una Centrale Operativa attiva 24h in grado di ricevere le segnalazioni, attivare una prima valutazione professionale e un primo servizio di assistenza e segnalare la presa in carico al servizio competente;
  • Housing first e Centro Servizi per il contrasto alle povertà: un’iniziativa che intende rafforzare i servizi di housing first e creare dei centri di servizio e inclusione e a livello territoriale, offrendo accoglienza diurna e notturna, ma anche servizi sociali, sanitari, di orientamento al lavoro e di consulenza legale;
  • Accesso alla residenza anagrafica e Fermo Posta per favorire la fruizione di servizi essenziali e assicurare, attraverso il servizio di fermoposta, la reperibilità delle persone con particolare riferimento all’accesso alle comunicazioni istituzionali

190 milioni al PO FEAD (Misura 1) per interventi atti a ridurre la Povertà alimentare

E’ stato pubblicato il Bando Avviso 1/2021 Prins per l’erogazione del Fondo relativo alla quota PON Inclusione

La Programmazione 2021-2027

Per il periodo di programmazione europea 2021-2027 è stato istituito il Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+). Si tratta del principale strumento di finanziamento dell’UE per investire nelle persone che riunisce quattro strumenti di finanziamento separati nel periodo di programmazione precedente: il Fondo Sociale Europeo (FSE), il Fondo di Aiuti Europei agli Indigenti (FEAD), l’Iniziativa per l’Occupazione Giovanile e il Programma Europeo per l’Occupazione (YEI) e l’Innovazione Sociale (EaSI)

Tutti gli Stati membri dell’UE dovranno investire almeno il 25 % delle loro risorse FSE+ a favore dell’inclusione sociale per sostenere le persone più vulnerabili, e almeno il 3% per affrontare la deprivazione materiale, fornendo prodotti alimentari e assistenza materiale alle persone indigenti

E’ in corso la predisposizione dell’Accordo di Partenariato dal parte del Governo Italiano

Assegno di inclusione

Le Politiche Nazionali

Piano Nazionale degli Interventi e dei Servizi Sociali 2021-2023

PNRR

DI 30/12/2021 Piano povertà riparto FP 2021-2023

Decreto Avviso 4 (Zip)

DD 5 del 15/02/2022 Avviso 1/2022 PNRR

PON Inclusione Nota riprogrammazione React EU 06/07/2021

PrIns (Zip)

Webinar – La linea 1.3.1.

Housing Temporaneo

21 giugno 2022

Webinar – La linea 1.3.2.

Stazioni di posta e Centri di servizio

23 giugno 2022

News & Aggiornamenti su PNRR, PrIns, React EU…

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