Il 17 aprile si è svolto a Milano il Workshop Lavoro di strada: verso una definizione operativa promosso nell’ambito delle attività del Gruppo di lavoro nazionale Lavoro di strada e Residenza*

Hanno partecipato rappresentanti di:


Ronda della Carità di Milano, Caritas Lodigiana, Caritas Como, CRI, Cri Milano, Fondazione Progetto Arca (Milano), Porta Aperta (Modena), Comune di Milano, Fondazione Comunità Solidale (Trento), Coop. Stranaidea (Torino), City Angels (Milano),  
Avvocato di strada (Milano), Fondazione Fratelli San Francesco (Milano), Progetto Arca (Milano).

Ha moderato Caterina Cortese di fio.PSD

L’incontro è iniziato con la lettura di alcune parole chiave stimolo contenute nella descrizione dei Servizi di strada contenuta nelle Linee di Indirizzo.

E’ seguito un dibattito attorno ai punti di forza e ai punti di debolezza dell’attuale sistema di unità di strada.

Dal confronto è emerso che tra i punti di forza ci sono:

  • Lavoro di strada a regia pubblica
  • Coordinamento tra unità di strada cittadine
  • UDS come sentinella e antenna di quello che succede in città
  • Capacità di creare aggancio e seguire evoluzione dei casi e delle persone che vivono in strada
  • Volontariato specializzato (infermieri, medici, Avvocati)
  • La capacità dell’operatore di strada di saper comunicare con tutti i diversi interlocutori della comunità
  • La capacità dell’operatore di creare una filiera  di servizi attorno alla persona
  • Operatori formati
  • Volontari formati

 

I punti di debolezza indicati sono molti:

  • Debolezza della rete territoriale
  • Scarsa comunicazione /collaborazione con servizi sanitari quali CSM, ASL, CPS, Sert etc
  • Aumento delle fragilità psichiatrica in strada
  • Aumento di fragilità “non riconosciute”
  • Aumento delle dipendenze
  • Tempi di attesa molto lunghi per posto letto in dormitorio, casa popolare,
  • Difficoltà di accesso per irregolari
  • Eccessiva categorizzazione delle persone dopo l’aggancio della uds
  • Scarsa attenzione ai problemi di genere
  • Sicurezza urbana e criminalizzazione delle persone in strada
  • Difficoltà a recuperare legami e fiducia dopo allontanamenti o daspo
  • Altalena vizioso emergenza freddo ed emergenza caldo
  • Discontinuità
  • Fatica degli operatori

 

Dopo questa panoramica, è seguito un brainstorming su due domande “secche” :

  • Cosa c’è oggi per la PSD dopo l’incontro con l’UdS
  • Cosa ci dovrebbe essere per le PSD dopo l’incontro con l’Uds

 

Ogni partecipante ha risposto con UNA parola sia alla prima sia alla seconda domanda

Parole come fiducia, progetto, rete, scelta, assistenza materiale coincidono in entrambe la lista delle risposte. Altre continuano ad appartenere ai desiderata degli operatori che dimostrano di credere ancora molto ad un approccio umano, solidale, fatto di fiducia, empatia, uguaglianza, progettazione partecipata, continuità, stabilità, punti di arrivo

Dal dibattito della mattina è stato redatto un Sommario di punti essenziali che costituisce la base della nuova definizione operativa che si vorrebbe dare al Lavoro di Strada

L’indice sul quale i partecipanti divisi in due gruppi hanno provato a rispondere sono:

  • principi e valori
  • requisiti metodologici minimi
  • Equipe e skills
  • Integrazione e collaborazione
  • Lavoro di rete e lavoro di comunità
  • Formazione
  • Monitoraggio e raccolta dati
  • Cosa c’è Dopo l’UdS

Il contenuto di quanto scritto dai gruppi di lavoro verrà elaborato sotto forma di bozza e presentato in sede di Assemblea fio.PSD il prossimo 7 giugno 2018 a Roma

 

*L’iniziativa rientra tra le attività di disseminazione previste dal progetto ERASMUS Generativity