Vita Casavola– Responsabile del gruppo, riprende le linee di lavoro invita a provare a fare una integrazione delle linee guida, ha raccolto tutti i documenti arrivati; ha sentito il Gris e si è procurata il manuale del Gris.

Stefania Zazzi– Comune di Milano presenta il progetto Busta Rossa

Massimo Torino– presenta una ricerca del Naga di Milano

Daniele Opera SF– Ha seguito l’incontro del 27 novembre a Milano di presentazione del REI si parte dal tema della mancanza del reddito e si arriva alla presa in carico individualizzata

Dibattito – Vita / Massimo– sul tema delle residenza fittizie – il ruolo del privato sociale come garante della residenza, il problema che nessuno poi cancella la residenza fittizia, motivi per cui per un ente del terzo settore diventa complesso riconoscerla.

La discussione procede per punti:

Materiali di approfondimento suggeriti:

– Castaldo, Filoni, Punzi   -Safya un approccio trans disciplinare alla salute degli homeless – 2014 Franco Angeli

– documento del Naga

– Disegno di legge 1619/ in materia di assistenza sanitaria alle persone senza dimora – proposta INMP

Organizzazione a cura di Michele fio.PSD:

– predisposizione di una cartella documenti su drive per avere i materiali di approfondimento a disposizione, ogni membro del gruppo ha l’accesso per caricare i documenti

– costituzione di un gruppo mail per le comunicazioni, scrivendo al gruppo si scrive a tutti

– una sintesi dei verbali degli incontri viene pubblicata sul sito fio.PSD

Obiettivi:

Creare un paper sul tema dell’integrazione socio sanitaria e costruire una scaletta in modo tale che ci si possa dividere il lavoro.

Da un lato le linee guida vanno ampliate dall’altro manca una riflessione piu’ approfondita fio.PSD sul tema dell’integrazione socio sanitaria (in passato la commissione salute fio.PSD aveva lavorato su temi molto specifici).

Sarebbe interessante anche produrre una guida pratica, rivolta sia agli operatori che alle persone senza dimora, una carta di intenti  o delle raccomandazioni sul tema dell’accesso alle cure, un paper  con indicazioni pratiche. Si lasciano aperte tutte le opzioni e si procede alla costruzione di una scaletta di sviluppo della tematica.

Integrazione socio sanitaria

Viene messa in evidenza che in tutti i discorsi la parte di integrazione socio sanitaria scompare a fronte del tema di accesso alle cure sanitarie. Perché l’integrazione socio sanitaria viene dopo l’accesso alle cure sanitarie? Perché le Regioni hanno sanitario e sociale separati e non esistono servizi integrati. Seppure quando si interviene sul campo  e sul singolo caso si trovano persone disponibili; forse oltre ai vincoli legislativi esistenti si tratta anche di culture dei servizi e delle professioni che fanno fatica ad immaginare percorsi integrati.

Si sottolinea che si deve tener conto dei processi in atto, questi vanno conosciuti e abitati per non restare solo in una dimensione ideale, esempio: la Regione Lombardia sta facendo i piani attuativi, chi si occupa delle persone ed in particolare di quelle in condizioni di grave emarginazione non può esimersi  dall’approfondire la parte legislativa sulla cronicità e la legge di riforma stessa.

Dobbiamo tuttavia tenere uno sguardo nazionale ai fini delle linee guida.

L’integrazione socio sanitaria richiede anche accordi di programma tra le istituzioni coinvolte e  tra queste e il terzo settore.

Potremmo analizzare buone pratiche

Fare sperimentazione serve, ma se non si creano servizi e protocolli di intesa, ma solo progetti non si fa molta strada: l’integrazione si fa con accordi fra aziende ospedaliere,  enti locali e il privato sociale .

L’auspicio è che ci siano più servizi integrati che rispondono anche ai bisogni dei senza dimora.

Si immagina che una linea di lavoro potrebbe essere  quella di mettere a sistema, grazie ai Pon, il tema dell’integrazione ed a sostegno di questa ipotesi si segnala che il 15 % delle risorse dei Pon sono legate alla creazione di servizi e non di progetti, in teoria questa è la direzione per promuovere e stabilizzare una cultura ed una pratica dell’integrazione socio sanitaria.

A questo si aggiunge che la conferenza stato regioni parla di integrazione di risorse a quelle messe a disposizione dei Pon:

Potrebbe essere interessante realizzare attività di lobbying in questo senso, qualificarsi come portatori di interesse che promuovono l’integrazione socio sanitaria.

Attenzione:a che non ci siano percorsi paralleli riservati ai senza dimora, ma che le persone senza dimora, abbiano accesso alle cure come tutti i cittadini pur tenendo conto della dimensione multiproblematica.

Costruzione della scaletta di punto per un documento sul tema integraz socio san:

(in corsivo la divisione orientativa degli ambiti da sviluppare fermo restando che tutti sono invitati  a lavorare su tutto)

1 – Differenza di acceso alle cure su base regionale o comunale, ancorata alla residenza per cui l’accesso alla cura evidentemente è collegato alle procedure di riconoscimento della residenza; regione Lombardia non ha firmato l’accordo per il codice Eni (requisiti: residenza e 5000 euro in banca), a livello nazionale si evidenzia una situazione a macchia di leopardo, è importante richiamare il ruolo fondamentale dei Comuni.

* Facciamo una scheda differenziata per Regione di provenienza su come funziona, e come viene realizzato  l’accesso alle cure (Marco Vendramin – inizia a fare una proposta che viene integrata dagli altri) Mariella

2 – La strada come esito di una malattia

(Vita e chi altro?)

3 – La strada produce malattia, quali sono le patologie che emergono, organica e psichico, fare un quadro generale con una serie di raccomandazioni, servizi fondamentali e prestazioni specifiche, soluzioni e obiettivi. Fare una ricerca mirata sui dati. I problemi sanitari di tipo specialistico (denti)

(Daniele. Monica)

4 – Integrazione socio sanitaria, perché sparisce sempre a fronte della tema dell’acceso alle cure?

Analisi dei limiti del sistema e analisi di buone prassi (vedi sopra)

            4.1 – Le attività di sostegno ed accompagnamento (quali?), ad oggi sono questi gli interventi che garantiscono l’integrazione socio sanitaria, si ipotizza una: analisi di servizi di accompagnamento:struttura e modalità, soggetti erogatori, flessibilità, titolarità sulla gestione dei casi, durata.

            4.2- L’identità di genere – declinazione sulle specificità uomo/donna/lgbt

            4.3 – Le risorse economiche– Strumenti che possono aggredire la situazione, come si inserisce il REI? Il tema dei sussidi e l’integrazione dei redditi, l’Isee, fasce di reddito e esenzioni del ticket

(Vita, Cristina)

5 –   Bisogni specifici: anziani/migranti/salute mentale/dipendenze

Anziani – gli over 65 in strada sono tanti, dovrebbero entrare in una Rsa, in mancanza di reddito con le spese a carico del servizio sociale – Torino le persone over X che rifiutano qualsiasi tipo di cura vengono segnalata alla procura, Ctu e conseguente relazione  de Tribunale, durata della procedura mediamente un anno. Esiste una sezione fasce deboli nel tribunale di Milano

6 – Quali azioni di prevenzione?

 – Prevenzione delle condizioni di cronicizzazione e aggravamento

– Ufficio Pio – esempio di un progetto specifico sulla prevenzione che chiude adesso la fase sperimentale per cui chiede quali dati possono essere extrapolati ai fini di una analisi esempio sul rapporto fra disagio abitativo/condizione di perdita della casa.

Senza casa o senza tetto? Quale prevenzione nelle situazioni che hanno un tetto e/o non una dimora? La classificazione Ethos (vedi linee guida)

Esempi:

Giovani/ working poor – precari giovani che finiscono in strada

Ricongiungimenti familiari, giovani latino americani

Padri separati e condizione di povertà

Quanto l’intervento preventivo è conveniente rispetto a quelli riparativo? (su alcune categorie funziona molto bene, non su altre che vengono seguite anche dai servizi sociali).

Si evidenzia l’importanza dell’accompagnamento sociale nell’area della prevenzione.

E il welfare di comunità dove lo mettiamo? Costruzione di una cornice di riferimento

La riunione si scioglie con l’invito a prendere visione dei materiali suggeriti  e che saranno caricati a breve sulla piattaforma.  Si invitano tutti i componenti del gruppo a scegliere  almeno un argomento da approfondire per produrre contributi più o meno articolati in relazione ai punti indicati e comunicare la scelta a Vita.

Prossima riunione – martedì  13 febbraio, ore 9, 30 

Presso Coop Soc Comunità Progetto Milano Via Soperga 13

MM Stazione Centrale o Caiazzo

Bus 90/91/92